Il 19 e 20 novembre alle ore 9,00 si svolgerà presso il Parco Ecolandia il convegno “Oro blu, difesa dell’ambiente e territori fragili” in cui verrà approfondito il tema della tutela ambientale in riferimento alle problematiche connesse alla risorsa acqua. La giornata del 19 novembre, è riservata alla discussione degli avanzamenti della Convenzione di Cooperazione tra Enti del territorio e alla inaugurazione della Mostra “Architetture per Territori Fragili”, mentre durante la giornata successiva , grazie alla presenza di relatori esperti nel settore e alla presentazione di esperienze maturate e in fase di avvio nel territorio reggino, si aprirà uno spazio di riflessione cui parteciperanno, oltre agli Enti e le Istituzioni che promuovono l’evento, operatori sociali, professionisti, studenti.
Scarica la lettera d’invito ed il programma dell’evento
In occasione della 50° giornata della Terra il Polo Net,
partecipando al grande evento mondiale
di sensibilizzazione ecologica ideato dalle Nazioni Unite per promuovere la
salvaguardia del pianeta, segnala l’importante iniziativa promossa dal proprio socio Ecolandia,
finalizzata alla visita virtuale della mostra Riarteco – ospitata negli spazi
del Parco e, in particolare, nei
pregievoli locali della sede di NET di
Reggio Calabria all’interno del Forte
Umbertino . L’iniziativa è stata resa possibile anche grazie all’impegno del
Responsabile dell’infrastruttura di ricerca delle sede reggina del Polo,
coadiuvato dalla giovane architetto Fabrizia Fazzari che ha collaborato al
l’allestimento e dall’Ing. Antonello Comi che ha operato attivamente per la
messa a punto gli aspetti informatici e di navigazione .
Da oggi, 22 aprile e
fino al 22 maggio 2020, tutti gli interessati potranno effettuare nel
“Virtual-RiArtEco”, una passeggiata decisamente suggestiva e innovativa in
mezzo ad opere d’arte realizzate con materiale di riciclo. Si tratta di una
mostra internazionale e itinerante di 55 opere realizzate da 33 artisti con
materiali di scarto e rifiuto, per diffondere la consapevolezza della necessità
del riutilizzo, della differenziazione e del risparmio delle risorse. Giunta
quest’anno alla XVI esima edizione ha preso il via proprio dal Parco Ecolandia
a Reggio Calabria, nei locali di NET. Questo format è stato ideato
dall’architetto Almir De Leo e da Marco Pasqualin. Oltre ai fondatori, i
curatori sono l’artista Aldo Celle e la critica e storica dell’arte Silvia
Filippi.
La visita alla mostra si chiude con una proposta
laboratoriale interattiva dedicata ai più giovani e agli studenti per realizzare in casa, autonomamente un’opera ri-artistica. Ispirandosi al tema e alle opere esposte, si potrà cimenterà
nell’attività creativa, mandare la fotografia del proprio prodotto artigianale
alla casella email: parcoecolandia@gmail.com
o segreteriarc@polonet.eu, unitamente
ai dati anagrafici e al consenso alla pubblicazione gratuita delle fotografie.
Le immagini pervenute saranno condivise sui canali social, mentre le opere
saranno ospitate fisicamente nelle sale del Forte Gullì come appendice locale
di Riarteco quando sarà nuovamente possibile spalancare i cancelli di Ecolandia.
Il Piano Integrato Energia e Clima (PNIEC) che il governo italiano ha presentato a Bruxelles continua a essere un piano timido nei suoi obiettivi di decarbonizzazione e con indicazioni spesso generiche su come raggiungere il traguardo al 2030.
“Il PNIEC resta un piano ‘gas-centrico’
che non ha il coraggio di puntare direttamente sulle rinnovabili nel
processo di transizione energetica. Un errore strategico che pagheremo
in termini di competitività, di occupazione e crescita”, commenta Paolo
Rocco Viscontini, Presidente di ITALIA SOLARE.
Sviluppo del fotovoltaico al 2030
Sebbene ci sia stato un leggerissimo
incremento rispetto alla bozza del documento, l’obiettivo finale di 52
GW rimane insufficiente perché non viene considerata la perdita di
producibilità a causa del degrado dei moduli. A questo si aggiunge
un’erronea pianificazione dello sviluppo di nuove installazioni
fotovoltaiche sull’arco dei prossimi 10 anni. “Dei 30 GW che dovranno
essere installati non si può pensare di installare oltre 23 GW solo
negli ultimi 5 anni con il rischio, se le cose non cambiano in termini
di possibilità di accesso del fotovoltaico al mercato, di mancare
clamorosamente l’obiettivo”, aggiunge Viscontini.
Comunità energetiche
In ambito di sviluppo delle comunità energetiche il PNIEC è molto generico, annuncia buone intenzioni senza, tuttavia, fissare alcuna data e obiettivi per la piena attuazione delle comunità energetiche che di fatto sono alla base della generazione distribuita fondata sulle rinnovabili e un tassello imprescindibile per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030.
Mobilità elettrica
Come nella precedente versione, nel PNIEC non vi è un’adeguata trattazione del tema, fondamentale per una vera decarbonizzazione nei trasporti. Secondo ITALIA SOLARE serve un serio programma di sviluppo delle infrastrutture di ricarica per evitare che l’Italia rimanga indietro rispetto ai competitor europei. Inoltre, è indispensabile associare indissolubilmente l’energia elettrica aggiuntiva necessaria per la mobilità alle produzioni da fonti rinnovabili per evitare maggiori produzioni da termoelettrico. In tutto questo va considerato che un aumento cospicuo della presenza di veicoli elettrici, potrà rappresentare un enorme sistema di accumulo distribuito in grado di dare stabilità alla rete con un’efficace funzione di demand-response, in tempo reale.
Al fine di approfondire queste tematiche, il 25 marzo 2020 è stato programmato un seminario web o Webinar dalle ore 15.00 alle ore 16.30.
L’obiettivo del webinar, dedicato a tutti gli attori della filiera dell’energia solare fotovoltaica, è quello di fornire elementi di valutazione e scenari di riferimento per l’evoluzione dei probabili modelli di business applicabili ai nuovi contesti che si creeranno quando le nuove Direttive EU (rinnovabili, mercato elettrico, efficienza energetica) saranno trasposte in normativa nazionale. Affronteremo la tematica dal punto di vista dei modelli per l’autoconsumo e per i grandi impianti.
Scarica il programma e registrati al convegno al link di seguito:
Dal 22 al 26 febbraio si è svolta a Crotone la V Edizione della “BPER Banca Crotone International Carnival Race 2020”, la gara invernale di vela che coinvolge sportivi di diverse nazioni e che rappresenta ormai un evento storicizzato nella città di Crotone.
L’evento, organizzato dal Club Velico, con il patrocinio
di BPER
Banca, ha visto la partecipazione di circa 250 giovani atleti di
diversi stati europei, che hanno gareggiato in sei prove, con un tempo perfetto
che ha dato la possibilità di esprimere al meglio le proprie qualità
agonistiche.
E’ stato così allestito, al porto turistico della città pitagorica un vero e proprio villaggio dove agli eventi sportivi di vario tipo si sono alternati convegni, tavole rotonde, stand espositivi.
Molto visitato lo stand del Consorzio NET che
ha presentato IDEADOCK,
la linea di cubi galleggianti realizzata utilizzando plastica riciclata,
distribuiti da PlastiLab
– Green Innovation, la startup innovativa aggregata all’incubatore
crotonese NET.
Con questa linea di prodotti l’economia circolare arriva
anche nel settore della nautica, infatti
IDEADOCK è una linea di cubi galleggianti in plastica che può essere utilizzata per realizzare
camminamenti pedonali galleggianti o piattaforme per gli sport acquatici,
allestire un pontile, un eliporto su un litorale o anche per la produzione di un progetto
artistico. I sistemi
modulari
sono prodotti in parte con plastica seconda vita e studiati per essere sempre più funzionali, sicuri e resistenti agli agenti atmosferici e all’usura.
Nell’ottica di unire lo sport e la cultura ambientale, soprattutto tra i giovani, molto sensibili a tali tematiche, è stato realizzato domenica 23, un interessante convegno “Da un mare di rifiuti a un mare di risorse”, che ha visto una larga partecipazione.
Il workshop, moderato dal Presidente del Club Velico Francesco Verri, che ha svolto una breve relazione sulle potenzialità e gli sviluppi di iniziative di questo tipo che avvicinano la cultura ambientale allo sport coinvolgendo centinaia di persone, è proseguito con un intervento di Giancarlo Giaquinta, responsabile servizi innovativi del Consorzio NET, che ha parlato del Green Deal europeo, un percorso per una transizione giusta e socialmente equa, una serie di azioni concrete in materia di cambiamenti climatici per fare in modo che l’Europa diventi il primo continente a impatto climatico zero. Ciò significa emettere meno biossido di carbonio ed eliminare dall’atmosfera quello emesso, quindi sviluppo di fonti di energia più pulite e di tecnologie verdi, per produrre, viaggiare, consumare e vivere rispettando di più l’ambiente. E’ in questa ottica che il Consorzio NET ha realizzato con l’impresa associata Plastilab – Green Innovation, a Crotone, un “Laboratorio per lo studio, la prototipazione e la realizzazione di oggetti tramite l’utilizzo sostenibile dei rifiuti plastici”.
Le caratteristiche e le potenzialità del laboratorio sono state illustrate da Salvatore Leto, direttore tecnico del Consorzio NET, che ha indicato i tre settori in cui è articolato il laboratorio: estrusione, analisi fisiche/chimiche/reologiche, prototipazione. Un parte di intervento è stato dedicato agli ambiti di ricerca che saranno affrontati per capitalizzare le proprietà delle plastiche riciclate e delle sostanze naturali, quali la ginestra o la canapa, per realizzare materiali con elevate proprietà specifiche e basso impatto ambientale.
Il convegno è proseguito con gli
interventi di Francesco
Ettorre, Presidente della Federazione Italiana Vela (FIV), che ha
indicato in dettaglio l’entità dell’inquinamento della plastica nei mari le
ripercussioni sull’ecosistema, di Paolo Ranieri, Ingegnere di Confcommercio che
ha centrato l’intervento sulla rigenerazione urbana, di Massimiliano Capalbo, co-fondatore di “Orme
nel Parco”, che ha incentrato la sua relazione sulla sinergia
indispensabile che deve esserci tra turismo e ambiente.
Le conclusioni sono state affidate a Mario Spanò, presidente della sezione di Crotone di Confindustria, che ha indicato una serie di opportunità che si possono realizzare attraverso una sinergia tra l’Associazione che rappresenta e le realtà locali per uno sviluppo organico e duraturo nella città di Crotone.
Grande soddisfazione per il richiamo che l’evento ha avuto è stata espressa da Luigi Borrelli, presidente del comitato organizzatore della V Edizione della “BPER Banca Crotone International Carnival Race 2020”, che ha ringraziato i numerosissimi partecipanti alle diverse iniziative, che hanno visto il porto turistico di Crotone vivere giornate intense di sport e cultura in una nuova visione per il territorio, orientata ad uno sviluppo ecosostenibile. Ha inoltre indicato le date della BPER Banca Crotone International Carnival Race 2021 che sarà disputata dal 13 al 16 febbraio e riserverà altre novità ancora rispetto a un’edizione, questa, giudicata da tutti come la migliore di sempre sotto il profilo tecnico, dell’ospitalità e per i contenuti sociali e culturali, a cominciare dalla parata partecipata, venerdì 21, da migliaia di persone. Non a caso il presidente della FIV Francesco Ettorre si è trattenuto a Crotone per ben tre giorni insieme al presidente del regionale CONI Maurizio Condipodero.
SEMINARIO
“Criteri ambientali minimi, acquisti verdi e riuso della plastica per uno sviluppo sostenibile”
INAUGURAZIONE
“Laboratorio per lo studio, la prototipazione e la realizzazione di oggetti tramite l’utilizzo sostenibile dei rifiuti plastici”
Il
13 febbraio 2020 ha avuto luogo, presso l’Edificio Servizi del
Consorzio NET a Crotone, un evento legato alla sostenibilità
ambientale e alla corretta gestione dei rifiuti, in particolare
quelli da plastica riciclata.
NET
S.c.a.r.l.,
Consorzio che svolge, come Polo di Innovazione Regionale, un’attività
di animazione, tutoraggio e accompagnamento delle imprese del settore
dell’Ambiente, dei rischi naturali, delle energie rinnovabili e per
la gestione ecosostenibile dei rifiuti, ha una compagine tra soci e
aggregati di oltre 70
aziende,
diffuse su tutto il territorio nazionale, e 10
organismi di ricerca
tra i quali il CNR, l’Università della Calabria, e l’Università
Mediterranea di Reggio Calabria. Sono proprio le aziende e gli
organismi di ricerca che rappresentano i due asset portanti del
Consorzio che si propone, come core business, quello delle creazione
e della facilitazione di sinergie virtuose tra imprese e mondo della
ricerca.
L’evento
del 13 febbraio scorso rappresenta proprio questo, un investimento
per lo studio, la prototipazione e la realizzazione di oggetti con
plastica di seconda vita e Plastilab
S.r.l., una
startup
innovativa
nata nel 2019 che intende operare in questo settore in forte
crescita. La sede di PlastiLab è all’interno dell’incubatore
del Polo di Crotone, in Via Avogadro, dove viene effettuata
l’attività di ricerca e sviluppo.
La mission di PlastiLab è
quella di offrire al mercato una serie di servizi che mirano alla
lavorazione in loco, delle plastiche provenienti dalla raccolta
differenziata. Plastilab intende pertanto operare nei diversi ambiti
legati alla plastica “seconda vita” per la realizzazione di
elementi di arredo urbano, strutture di parchi giochi attrezzati,
arredamenti interni, pavimentazioni, che possono diventare in
prospettiva un business importante per tutto il Meridione. Ovviamente
ampio spazio sarà dedicato all’attività di ricerca, realizzata
all’interno di quello che è di fatto il primo laboratorio in
Italia per la caratterizzazione dei rifiuti plastici.
Plastilab
è partecipata da IdeaPlast S.r.l., un’azienda con sede a Lainate che
opera già, da più decenni, nel settore e che è fiduciosa di
ampliare il proprio ambito al sud Italia, inarrivabile
commercialmente finora per i costi elevati dovuti alla logista
proibitiva del mezzogiorno.
Molto nutrito il programma dell’evento, che ha registrato la partecipazione di numerosi professionisti, aziende, docenti universitari, ricercatori e tecnologi. I lavori sono stati moderati da Giancarlo Giaquinta, responsabile servizi innovativi del Polo, che ha tracciato un quadro del contesto di riferimento nel quale si inquadra l’attività del riuso delle plastiche riciclate, che è quella dell’economia verde, che solo qualche giorno fa ha visto l’approvazione, a Strasburgo, di finanziamenti europei per mille miliardi nei prossimi dieci anni. Quindi, quello del Consorzio NET, un percorso in linea con le tendenze nazionali, europee e mondiali che vedono nell’economia circolare un importante volano di crescita economica e sociale sostenibile.
I lavori sono proseguiti con i saluti del Presidente del Consorzio Luigi Borrelli il quale ha fatto un’escursus sulle attività svolte e i numerosi progetti in cantiere, così come previsti dal Piano degli Investimenti di oltre 3 milioni di euro finanziati al 65% dalla Regione Calabria nell’ambito del POR 2014/2020. Un’importante occasione per le aziende calabrese e degli Enti locali di usufruire di servizi e consulenze ad alto valore innovativo.
La
parola è passata, per un saluto, a Mario
Spanò,
past president di NET, attualmente presidente
di Confindustria della provincia di Crotone.
Il suo intervento tutto incentrato su una visione proattiva
dell’imprenditoria locale che deve guardare alle numero possibilità
di sviluppo green in un’ottica globalizzata nel rispetto
dell’ambiente e della sostenibilità sociale.
La parola è passata, a Carlo
Di Noia,
dirigente di Fincalabra S.p.A.
strumento tecnico ed operativo della Regione Calabria, che ha
rappresentato l’efficace ruolo della Società: nell’attuazione
delle politiche di sviluppo economico, nella creazione di nuova
impresa, di accompagnamento delle aziende nei diversi investimenti
previsti, nell’innalzamento dei livelli di competitività, nella
promozione dello sviluppo tecnologico, nel sostegno alla
internazionalizzazione, nella qualificazione delle risorse
professionali e manageriali al fine di un significativo incremento
dei livelli occupazionali in Calabria.
Un particolare saluto ai lavori del seminario è stato fatto anche da Antonella Rizzo, assessore regionale all’Ambiente, che ha seguito nelle varie fasi la realizzazione del progetto del “Laboratorio per le plastiche di seconda vita” in un’ottica di realizzare, nel futuro, manufatti non solo con plastiche riciclate, ma “riciclate in Calabria”, un brand che darebbe un importante valore aggiunto, comportando l’azzeramento delle importanti emissioni dovute ai trasporti, nelle varie fasi, del materiale.
La sezione degli interventi specialistici è iniziata con l’intervento di Salvatore Leto, direttore tecnico di NET S.c.ar.l., che ha spiegato la nascita dell’iniziativa la quale avviene nell’ottica di capitalizzare le numerose esperienze realizzate in Europa nel campo del riciclo della plastica, realizzando in Calabria, in un particolare momento storico, una serie di servizi in questo settore che mira ad ampliarsi. Particolare momento storico in quanto: ○ da una parte vi è stata, negli ultimi anni, una notevole sensibilizzazione dei Comuni calabresi alla raccolta differenziata; ○ dall’altro l’imposizione agli Enti Pubblici dell’adozione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) che privilegiano l’utilizzo di prodotti sostenibili provenienti dal riciclo. Quindi la possibilità di offrire una serie di servizi che mirano allo studio, all’analisi e alla lavorazione, in loco, delle plastiche provenienti dalla differenziata, che rappresentano un mercato sicuramente in crescita.
L’intervento
di Marco
Mancini, membro dell’Osservatorio Appalti Verdi,
è stato incentrato sui risultati del primo Rapporto
sull’applicazione del Green Public Procurement (GPP) in Italia che
ha coinvolto 734 Comuni, 88 Comuni capoluogo e 52 Parchi ed Aree
marine protette. Uno degli interessanti dati emersi attraverso il
rapporto è che in Italia, indistintamente da nord a sud, i Comuni
ritengono che la principale difficoltà sull’applicazione dei GPP
risieda nella carenza di formazione del personale, segue la
difficoltà nella stesura dei bandi e quella di trovare imprese con i
requisiti previsti dai CAM. In quest’ottica, strutture come il
Consorzio NET si possono candidare per il superamento di tali
problematiche.
L’intervento
di Silvano
Fallocco, direttore della Fondazione Ecosistemi,
ha completato, arricchendolo con le proprie esperienze la relazione
di Marco Mancini. E’ stata descritta la situazione in Italia
riguardante l’applicazione dei CAM, evidenziandone i punti di forza
e le criticità, soprattutto relativamente ad alcuni comuni dove la
Fondazioni Ecosistemi è stata consultata per la redazione di
capitolati e bandi di gara. Quindi una situazione dove i diversi
operatori rincorrono la legislazione che sembra essere più avanti
rispetto alle possibilità di Enti pubblici e Aziende private di
piccole dimensioni di stare al passo.
Di
carattere squisitamente tecnico-scientifico la relazione di Antonio
Tursi, giovanissimo ricercatore presso il Dipartimento di Chimica e
Tecnologie Chimiche dell’Università della Calabria,
che lavora nel gruppo di ricerca CF-INABEC, Laboratorio di
Chimica-Fisica dei Materiali e Processi per l’Industria, l’Ambiente
e i Beni Culturali. Molte le possibilità di ricerca prospettate dal
Ricercatore, che è anche Consigliere della Società Chimica
Italiana, nel settore delle plastiche di seconda vita, infatti ha
spiegato come è possibile migliorare sensibilmente le proprietà
delle plastiche da riciclo aggiungendo prodotti naturali (tipo
ginestra, canapa, ecc.) insieme a specifici additivi che favoriscono
i legami tra i prodotti petrolifici (le plastiche) e le sostanze
naturali.
Totalmente
di carattere imprenditoriale l’intervento di Alessandro
Trentini,
presidente della startup Plastilab
– Green innovation,
che opera nel settore da oltre un trentennio a Lainate, e a visto
l’evoluzione del sistema di produzione e commercializzazione dei
prodotti plastici. Trentini ha spiegato le motivazioni che lo hanno
portato in Calabria, trasferendo il know-how acquisito per
intercettare fasce di mercato irraggiungibili dalla Lombardia, per i
notevoli costi di trasporto che rendono impossibile qualsiasi forma
di commercializzazione di prodotti, di fatto, di costo contenuto.
Plauso per l’idea di realizzare un marchio “riciclato in
Calabria” che può essere un ulteriore stimolo verso
differenziazione dei rifiuti e l’acquisto di prodotti realizzati da
materia prima seconda.
Gli
interventi si sono conclusi con la realzione di Rosalba
Maida, funzionaria del settore ricerca scientifica e innovazione
tecnologica della Regione Calabria,
che ha riportato, con grafici e tabelle, i risultati raggiunti
dall’Ente Regionale in termini di investimenti effettuati e obiettivi
conseguiti. In particolare sono stati indicati i bandi pubblicati e
quelli di prossima pubblicazione che rappresentano per la ricerca la
linfa vitale di sviluppo e l’unica possibilità per l’imprenditoria
per rimanere su un mercato che risulta essere più globalizzato. In
questo scenario la parola d’ordine deve essere la cooperazione tra
imprese e organismi di ricerca.
Le conclusioni sono state affidate a Gabriele Allitto, dirigente del settore ricerca scientifica e innovazione tecnologica della Regione Calabria, che ha ripreso gli aspetti più significativi del seminario e il ruolo di incubatori, come il Consorzio NET, che accelerano e rendono sistematico il processo di creazione di imprese, fornendo una serie di servizi di supporto integrati che includono a volte gli spazi fisici, i servizi di supporto allo sviluppo del business e le opportunità di integrazione e networking. Incubatori di terza generazione caratterizzati da una spiccata specializzazione e supporto anche nella cooperazione nell’ambito di cluster per imprese innovative. Tutte attività che la Regione favorisce tramite finanziamenti ai progetti così come previsto dalla strategia regionale di ricerca e innovazione per la specializzazione intelligente della Calabria S3.
Alla conclusione dei lavori si è passati al taglio del nastro di inaugurazione del“Laboratorio per lo studio, la prototipazione e la realizzazione di oggetti tramite l’utilizzo sostenibile dei rifiuti plastici”
Il laboratorio è costituito da tre sezioni: l’estrusione, le analisi fisiche, chimiche e reologiche, e il settore prototipazione. L’estrusione è certamente il settore più importante soprattutto per gli aspetti di ricerca e sviluppo che le aziende possono realizzare; l’estrusore è un monovite con una produzione di 150 kg/h, quindi una soluzione semindustriale per quantitativi limitati di prodotto. E’ possibile realizzare delle mescole, additivando la plastica proveniente dalla raccolta differenziata con sostanze naturali (es. canapa, la ginestra, ecc…) per ottenere delle materia prime seconde che possono essere utilizzate per la realizzazione di specifici manufatti. Eseguita l’estrusione della materia plastica si passa alla sezione relativa alle prove di laboratorio per verificare le proprietà chimiche, fisiche e reologiche. Una serie di specifiche attrezzature quali: calorimetro a scansione differenziale, MFI per la determinazione dell facilità di un polimero fuso di fluire attraverso un capillare a diverse temperature, dinamometro che opera fino a 10 kN e un durometro digitale portatile, permettono di realizzare tutta una serie di analisi per certificare il prodotto e valutarne l’utilizzo per la produzione di manufatti in un insieme diversificato di settori.
L’ultimo settore del laboratorio è quello relativo alla prototipazione, infatti tramite macchine a controllo numerico sarà possibile realizzare prototipi per valutare tutte le caratteristiche del manufatto da produrre poi attraverso serie industriali.
Partendo dall’analisi delle caratteristiche che il manufatto deve avere, sarà possibile scegliere i materiali in modo accurato, studiare i volumi e i cicli produttivi e fornire la soluzione alle esigenze che il mercato attuale richiede. Si potranno così risolvere già in fase di progettazione del manufatto tutte le problematiche legate alla realizzazione del prodotto, sempre in considerazione della tecnologia di produzione che si vuole adottare.
Ultimi giorni per le iscrizioni alla Mostra Nazionale “RiArtEco”
Candidature
da inviare entro il 15 febbraio, le opere dovranno pervenire entro il 27. Una
bella opportunità per gli artisti calabresi per affacciarsi su uno scenario
nazionale!
RiartEco è la
Mostra Nazionale più importante di opere d’arte realizzate attraverso il
recupero di materiali di riciclo. Dopo 15 anni di successi in tutta Italia, per
il 2020 partirà da Reggio Calabria.
Il nostro pianeta è
in grave sofferenza a causa degli sprechi e delle montagne di rifiuti. RiartEco
si rivolge al mondo dell’arte, dell’architettura e del design ecologico, quindi
ad artisti, designer e creativi di ogni
età, che possono iscriversi singolarmente o in
gruppi e presentare opere realizzate con
materiali di recupero, rifiuti e scarti. Le
opere saranno pubblicate nel catalogo della Mostra che sarà distribuito
gratuitamente durante tutti gli eventi del tour nazionale. L’inaugurazione del
tour si terrà il 1° marzo a Reggio Calabria all’interno del Parco Ecolandia,
dove le opere rimarranno esposte fino al 24 marzo 2020.
Gli artisti possono
partecipare presentando una o due opere realizzate con materie prime non
tossiche e materiali da smaltire come rifiuto. Per presentare la propria
candidatura è necessario compilare il modulo presente sul sito www.riarteco.it e spedirlo per email a info@riarteco.it, corredato di foto, titolo
e descrizione dell’opera/delle opere da inserire in catalogo.
Il termine ultimo
per la presentazione delle domande di iscrizione è il 15 febbraio 2020.
Gli artisti
selezionati riceveranno conferma da parte dell’organizzazione tramite
mail, in modo da poter completare l’iscrizione
entro 15 giorni con il pagamento di una quota di partecipazione che comprende:
• l’inserimento
dell’opera/delle opere nel catalogo
• l’esposizione
dell’opera/delle opere in tutte le sedi del tour
• gli spostamenti
intermedi nelle sede espositive delle diverse città ospitanti la mostra.
RiArtEco –
RIutilizzo ARTistico ECOlogico – è un movimento artistico e di idee che propone
una esposizione di opere d’arte per sensibilizzare le pubbliche
amministrazioni, le istituzioni ed i cittadini affinché si possano ridurre gli
sprechi e i consumi. L’obiettivo di RiartEco – che da anni opera in
collaborazione con il Museo delle Forme Inconsapevoli “C. Costa” di Genova, il
Museo di Arte Contemporanea “Macro Asilo” di Roma, con la fondazione
“Michelangelo Pistoletto” – Città dell’Arte e con l’ISPRA, Istituto Superiore
Prevenzione e Ricerca Ambientale di Roma – è quello di coinvolgere, grazie
all’arte, quante più persone le persone alla ricerca ed al raggiungimento della
sostenibilità, alla differenziazione e riutilizzo dei rifiuti ed al risparmio
delle risorse.
Via libera dunque
all’arte “vera” in quanto originale, inclusiva e significativa, per far sì che
i rifiuti acquisiscano una valenza creativa il cui significato andrà ben oltre
l’aspetto estetico e diverrà portatore di valori che richiamano ad un impegno
etico e sociale.
Promosso dall’Associazione “La Strada”, si è svolto a Reggio Calabria martedì 11 febbraio il 7° Nodo Tematico “Reggio verso il distretto dell’economia civile”, con relatori l’Assessore al patrimonio, ai lavori pubblici e ai giovani del Comune di Napoli, avv. Alessandra Clemente, il Referente di Libera territoriale Avv. Giuseppe Marino, e il Direttore Generale del Polo NET, dr. Pietro Milasi.
In particolare, il contributo alla tematica offerto dal Polo di Innovazione Ambiente e Rischi Naturali, si è focalizzato su una proposta concreta di buona prassi per qualsiasi governo degli Enti locali, a partire dalla futura amministrazione della Città Metropolitana di Reggio Calabria.
Il Direttore Generale, difatti,
ha sottolineato come, nella Città Metropolitana e in generale in tutte le
città, assistiamo a utilizzo di fondi pubblici e altri risorse per aprire
numerosi cantieri, e come questi possano trasformarsi in opportunità per la
collettività, con particolare riferimento alle tematiche ambientali. L’auspicio
del Polo NET e quindi il suggerimento per i nuovi amministratori, è quello di
utilizzare sempre più, in coerenza con lo spirito del Codice degli Appalti, lo
strumento dell’offerta economicamente più vantaggiosa, che solitamente
attribuisce un peso considerevole alla qualità del progetto proposto dalle
ditte appaltatrice. Nell’ambito dell’offerta migliorativa, una importanza
fondamentale viene assunta dal soddisfacimento dei “Criteri
Ambientali”. Allora, perchè non proporre, sempre secondo Pietro Milasi,
una griglia molto cogente e impegnativa, che comprenda ad esempio sub criteri
per:
* la compensazione della CO2:
l’impresa offerente potrebbe impegnarsi a compensare la CO2 prodotta, misurando
e rilevando la propria produzione in cantiere, attestando il tutto con
“certificati bianchi” e piantumando, nella città in zone pubbliche,
alberi adeguati in compensazione;
* l’impegno all’adozione di
pratiche e processi rispettosi dell’ambiente (uniformi Ecolabel, mezzi
elettrici, attrezzature a basso consumo o utilizzo di energie alternative per
attività in cantiere)
* attività di sensibilizzazione
ambientale alla Comunità più prossima al cantiere, attraverso opuscoli per i
cittadini, per le scuole, e/o altre iniziative.
Conclude il Direttore Generale affermando che se gli amministratori locali adottassero queste attenzioni, semplici ma importanti, certamente tutta la collettività ne avrebbe un beneficio significativo e le strade delle Città improvvisamente potrebbero trasformarsi in viali alberati.
Mercoledì 18 dicembre 2019, presso l’aula di teledidattica del dipartimento DIIES dell’università Mediterranea di Reggio Calabria, si è svolto il seminario finale di presentazione dei risultati delle ricerca condotta nell’ambito del progetto SICURVIA, la Piattaforma Gestionale Innovativa dedicata all’identificazione certa delle aree di ricovero e vie di fuga sicure in caso di sisma ed altri eventi indesiderati.
Il progetto che ha visto come capofila il Parco Ludico tecnologico ambientale di Ecolandia SCRL e come Ente di Ricerca il dipartimento DIIES dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, ha coinvolto nella ricerca l’impresa HWA s.r.l. ed il Consorzio Mediterraneo Stabile per lo Sviluppo Co.Me.S.
L’intera attività di ricerca rientrava nell’obiettivo specifico 1.2 “Rafforzamento del sistema innovativo regionale e nazionale – Azione 1.2.2 Supporto alla realizzazione di progetti complessi di attività di ricerca e sviluppo su poche aree tematiche e di rilievo e all’applicazione di soluzioni tecnologiche funzionali alla realizzazione delle strategio di S3” del POR CALABRIA FESR-FSE 2014-2020 – ASSEI – PROMOZIONE DELLA RICERCA E DELL’INNIVAZIONE
Alle 9.45, dopo i saluti e l’introduzione del responsabile scientifico di progetto, l’Ing. Filippo Pratico, è intervento, in qualità di rappresentante scientifico del Parco Ecolandia, l’Ing Polimeni che ha illustrato l’intero percorso effettuato e riepilogato tutti i passaggi effettuati nel corso della realizzazione del progetto.
Di seguito è intervenuto l’Ing. Massimo Merenda in qualità di rappresentante scientifico della Hwa s.r.l. (spin off della Università mediterranea di Reggio Calabria), che ha presentato i risultati dei WP 1 e 2 curando la ricerca industriale preliminare ed avanzata, preoccupandosi dall’acquisizione di tutti i sensori e la componentistica hardware per la costruzione della piattaforma, della messa a punto finale in laboratorio del prototipo, del web server e della sicurezza informatica.
Successivamente la Dottoressa Roberta Santagati, rappresentante scientifico di Comes, ha illustrato come sono stati supportati i partner nello sviluppo degli algoritmi per l’analisi e la circolazione dei dati all’interno e all’esterno della piattaforma, come è avvenuta la diffusione dei risultati e quale sarà l’iter di brevettazione della piattaforma.
Infine gli Ing. Giuseppe Colicchio e Rosario Fedele, rappresentanti scientifici del DIIES e Capofila dell’intero progetto, hanno illustrato l’intera parte scientifica curata dal dipartimento medesimo e presentato i possibili sviluppi dei risultati ottenuti.
Anche il Polo NET, ha avuto all’interno del progetto, un importante ruolo di natura scientifica. Ha curato il calcolo dell’impronta ecologica, ovvero la quantità in kg di CO2 emessa nel corso delle attività di progetto svolte dall’inizio alla sua conclusione e comprensive dell’evento finale.
Grazie a NET, in seguito ai suoi cacoli ed alla successiva compensazione effettuata con progetti di piantumanzione, il progetto, in termini di carbon footprint, non ha avuto alcun impatto ambientale. Pertanto la CO2 prodotta pari a 14,6 tonnellate è stata compensata con 146 alberi equivalenti.
NET inoltre ha supportato il DIIES ed HWA nelle varie fasi del progetto ed in particolare nella scelta dei fornitori e nell’acquisizione dei materiali utilizzati per la creazione del prototipo.
Infine il settore ICT di NET ha curato la progettazione di una soluzione tecnica per la creazione di un WiFi HotSpot al fine di coprire l’intera area del parco Ecolandia e raggiungere tutti i quattro livelli in cui è suddivisibile l’area. La presenza di una rete HotSpot all’interno del parco era condizione necessaria per poter installare e testare i prototipi realizzati nel corso del progetto e denominati LUME costituiti da una serie di sensori e device di comunicazione. La soluzione proposta dal Polo, che ha individuato le posizioni ideali per l’installazione dei LUME, prevede un router per la connessione ad Internet attraverso la fibra, un dispositivo hardware per la gestione dell’HotSpot, e cinque antenne WiFi.
Si è conclusa positivamente la
missione organizzata dal Consorzio NET – soggetto gestore del Polo di
Innovazione Ambiente e Rischi Naturali – e realizzata in Kenya nell’ambito del proprio
programma di internazionalizzazione, facendo seguito alla Convenzione stipulata nel mese di luglio
2019 insieme ad altri soggetti e soci di
NET, con l’organizzazione IKSDP di Nyandiwa nella Regione del Gwassi, in
rappresentanza delle comunità locali
della zona.
L’obiettivo della missione era di verificare la possibilità di localizzare presso il Centro IKSDP di Nandiwa, una sede operativa del Polo dove avviare attività di ricerca sui temi prioritari di tutela e valorizzazione di aree ambientalmente fragili e di sperimentazione di “pratiche” di contrasto e adattamento ai cambiamenti climatici. La sperimentazione di interventi e progetti in realtà, come il Kenya, dove le problematiche di sviluppo sostenibile sono evidenti ed urgenti e dove gli eventi estremi si susseguono con estrema rapidità e intensità, oltre a rappresentare una grande opportunità per imprese e istituzioni aderenti a NET, possono fornire metodi e buone pratiche da cui trarre indicazioni e fare riferimento per la realizzazione di azioni concrete di sviluppo sostenibile ed innovazione anche nella realtà calabrese.
Alla missione hanno partecipato Pietro Milasi, Direttore Generale di NET; Pietro Polimeni, Responsabile Infrastrutture di Ricerca di NET; Nicola Pacini, biologo, Ricercatore dell’Università UNICAL e “focal point” in Kenya del Progetto SASS (Sistemi Alimentari e Sviluppo Sostenibile) e in particolare del Naivasha Basin Sustainability Initiative, progetto in corso di realizzazione in Kenya e Tanzania da parte di un consorzio di Università italiane guidate dalla Bicocca di Milano con la partecipazione della Cattolica, Pavia, Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Cuneo) e lo European Centre for Development Policy Management di Maastricht. Il gruppo è stato coadiuvato in loco dal responsabile dell’IKSDP Antonio Labate e dal Prof. Ralf Udo Mueller dell’Università di Postdam – Germania, già in zona per studi sulla biodiversità dell’area.
L’evento annunciato per lunedì 25 Novembre 2019 presso Ecolandia, e poi rimandato in seguito all’allerta meteo diaramata dalla Protezione Civile, si svolgerà il 10 dicembre presso la scuola ITT Panella Vallauri di Reggio Calabria secondo il nuovo programma allegato alla presente news.
Nel corso dell’incontro si parlerà dei progetti di Educazione Ambientale per la Sostenibilità del Parco Ecolandia, del punto di vista delle scuole partecipanti, si affronterà Un viaggio alla scoperta del Geoparco Aspromonte attraverso la Finestra sul Geoparco, delle nuove applicazioni di pratiche compensative nei Progetti di ricerca Sicurvia e FireCompost, sarà presentata la nuova piattaforma WEB di compensazione della CO2 realizzata dal Polo NET.