SI è concluso l’Internet Governance Forum (IGF) 2020 organizzato in modalità virtuale da Unioncamere, Camera di commercio di Cosenza ed InfoCamere. Sono stati tre giorni intensi (7, 8 e 9 ottobre) di incontri , tavole rotonde, workshop e presentazioni. Interessanti non solo i contenuti, ma anche le modalità di partecipazione che hanno permesso a migliaia di utenti, di partecipare alle sessioni parallele passando da Milano a Firenze e a Torino secondo le proprie inclinazioni ed i propri interessi indipendentemente dalle distanze.
NET ha seguito con costanza e grande interesse i contenuti presentati nel corso dei tre giorni di forum. I contenuti sono stati analizzati e trattati a 360° secondo i principi di etica, considerandone gli aspetti sociali, quelli tecnici e quelli commerciali. L’evento ha offerto certamente chiarimenti su numerosi aspetti legati ad Internet, ma soprattutto ha fornito numerosi ed interessanti spunti di riflessione su Fake News, e-commerce, Social network, smart working, identità digitale, competenze digitali, Open Source, sicurezza, privacy, governance dei dati e diritti digitali.
I primi relatori ospitati giorno 7 hanno dato all’IGF un respiro internazionale inoltre estremamente lungimirante è stato il coinvolgimento e lo spazio lasciato ai giovani coinvolgendo l’Youth IGF Italy nel wokshop dal titolo “I GIOVANI E L’INTERNET GOVERNANCE: SFIDE E OPPORTUNITÀ’”.
Impossibile elencare tutti i relatori che hanno arricchito e contribuito a realizzare questi tre giorni di intenso lavoro ed è decisamente difficile sintetizzare in un breve post quanto trattato nei vari talk dai numerossisimi relatori che si sono susseguiti, tuttavia file rouge di tutti gli interventi è stata la constatazione dell’importanza di migliorare la copertura delle infrastrutture tecnologiche sul territorio italiano per garantire il diritto ad Internet a tutti, rafforzare il supporto alla digitalizzazione delle aziende e promuovere la formazione dei cittadini in genere.
In più occasioni è stata infine sottolineata la necessità di formare adeguatamente i cittadini sulle competenze digitali di base ancora decisamente carenti. Solo il 42% della popolazione possiede infatti queste competenze digitali di base e solo il 22% dispone di competenze digitali avanzate. Ignorare questo problema si traduce nel lasciare fuori dai meccanismi di democrazia globale la gran parte della gente incapace di partecipare alla vita vita pubblica e di interagire con la pubblica amministrazione.
A conclusione dell’evento si è svolta la premiazione di quatrro imprese nell’abito dei PROGETTI FUTURAE E TOP OF THE PID-IGF durante la quale è stata intervistata “one-to-one” la Ministra del lavoro e delle politiche sociali Nunzia Catalfo con la giornalista RAI Giancarla Rondinelli e Massimo Guasconi (Presidente DINTEC).
Resta aperta ed opinabile la conclusione proposta da qualcuno che la rete vada regolamentata a tutti i costi. Voler trasferire le regole del mondo reale in quello virtuale e trattare Internet come se fosse tutto già definito e quindi senza ancora avere un’idea precisa di cosa sarà Internet nel futuro potrebbe rallentarne l’evoluzione e ridurre la rete ad una psudo-copia del mondo reale. Internet è probabilmente ancora lontano dall’essere totalmente definito, ma certamente non può essere descritto con le conoscenze attuali. La stessa terminologia a nostra disposizione è oggi ancora mancante delle parole che si conieranno nel futuro. Lo dimostra il fatto che fino a qualche anno fa termini come identità digitale, smart-city, web analytics, smart-working ecc. non esistevano proprio. Ovviamente ben vengano le regole che garantiscono la libertà dei cittadini e che quindi non la limitino, ma l’augurio è che il mondo reale di giuristi, antropologi, avvocati che sta studiando Internet e che deciderà di mettere paletti non crei una nuova inquisizione e sotterri lo spirito di chi Internet lo ha in qualche modo creato. Perché benché si associno sempre gli aspetti tecnici agli informatici dietro la nascita e l’evoluzione di Internet ci sono volutamente scopi sociali, umanitari, altruistici. Non è un caso che l’idea di copyleft, in contrapposizione al concetto di copyright (nato per controllare le opere pubblicate nel territorio nazionale inglese), sia di un informatico (Richard Stallman – Manifesto GNU, nel 1985). Permessi dunque e non divieti ed ancora prima delle regole gli sforzi di tutti gi operatori devono essere rivolti all’educazione dei cittadini perché accrecascano le loro conoscenze, fortifichino le loro capacità critiche per effettuare scelte consapevoli.
Il Polo NET resta quindi in attesa della nuova edizione dell’IGF nella speranza che le problematiche emerse nel corso dell’evento siano state nel frattempo risolte e si impegna perché ciò avvenga, lavorando con impegno e mettendo a disposizione le proprie competenze.